giovedì 3 gennaio 2008

Palazzo di Giustizia, Ferrara 1977

Si tratta di un intervento all’interno del contesto storico della città, il che comporta una ricerca della modernità da parte di Aymonino, ricerca che si riscontra nel rovesciamento di segni classici come ad esempio, la torre dell’orologio, da elemento di fondo che era viene proiettata in avanti dal cannocchiale rovesciato della galleria trasparente fino a diventare un vero e proprio dispositivo prospettico.

Ma, più in generale, l’intero intervento, anziché collocarsi come tempio ideale all’interno di una corte, fuoriesce proiettandosi sulla città attraverso pochi elementi di richiamo resi emblematici.

E’ presente in Aymonino una disinvoltura nel far assumere agli elementi del progetto, cambiati di segno, connotazioni diverse secondo le diverse esigenze, ma tutto mantiene una certa continuità sia per quanto riguarda i materiali che l’immagine complessiva, adattandosi alle più differenti situazioni.

L’uso della galleria vetrata come crocevia coperto, per esempio, ritorna con evidenza anche nel progetto del Centro Direzionale di Firenze (redatto con Aldo Rossi) o a Perugia nel progetto del Palazzo della Regione.

Palazzo di Giustizia, Ferrara 1977
veduta esterna

Palazzo di Giustizia, Ferrara 1977
veduta esterna

Palazzo di Giustizia, Ferrara 1977
veduta interna

Palazzo di Giustizia, Ferrara 1977
veduta interna

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