11 dicembre 2007

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"Un'architettura nuova è necessaria sola là dove altri strumenti - quali il restauro scientifico, il ripristino filologico o il recupero edilizio - non hanno senso operativo e tanto meno solutivo. Il modo che ho seguito è stato sempre quello di far del nuovo intervento occasione di restauro e di recupero delle parti storiche preesistenti, in modo che il progetto nel suo insieme fosse effettivamente completamento del luogo urbano."
C.A.

sabato 15 dicembre 2007

Complesso scolastico, Pesaro 1974-1978

Il tema riguarda la progettazione di un’area di espansione a sud della città di Pesaro concentrata in venti ettari. Il piano regolatore generale prevede la costruzione di un istituto professionale, un istituto commerciale, un liceo scientifico ed un istituto tecnico per un totale di circa quattromila studenti. Alla pianificazione prendono parte C. Montanari e M. L. Tugnoli.

Le prime fasi del progetto riguardano il rapporto tra l’area interessata e l’intera struttura urbana, rapporto che nasce attraverso i diversi collegamenti viari. Il passaggio alla scala architettonica tiene conto dell’intorno urbano e delle nuove aree residenziali in espansione, realizzate spesso attraverso leggi di edilizia economica, da cui la necessità di un’architettura che li rappresenti, unificandoli.

Il pensiero di Aymonino è quello di concentrare le diverse esigenze in un unico edificio. Prevede l’inserimento di un centro civico, politico, culturale, commerciale e religioso all’interno del campus in modo da ottenere un luogo d’incontro che si confronta con la vita studentesca e con la realtà sociale del quartiere. Ritiene possibile la concentrazione, in un'unica sede, di alcuni servizi scolastici previsti per i vari istituti (biblioteca, mensa, ambulatorio, aula magna) migliorando la loro fruizione da parte del quartiere.

L’elemento importante è relazionare gli edifici, dalle diverse funzioni d’uso, con l’intorno urbano. Una prima relazione funzionale è individuata dai percorsi veicolari e pedonali che facilitano l’arrivo al campus.

Il progetto vuole il liceo scientifico come un unico edificio posto ad angolo, compatto di forme pure e di forte richiamo al mondo classico; gli istituti tecnico e commerciale sono due edifici separati da una piazza interna ma hanno una lunga fascia porticata che unifica l’intero prospetto, si evidenzia così la continuità tra spazi comuni interni coperti e spazi comuni esterni aperti. Lo spazio pubblico viene ad articolarsi in due piazze poste a quote diverse di cui una è interessata da un elemento a torre centrale che diventa punto di riferimento.

Assonometria generale nella terza redazione
Immagine tratta da: Piazze d'Italia:
Carlo Aymonino, Progettare gli spazi aperti, Electa, Milano, 1988 (pag. 61)

Prospettiva della piazza del campus, terza redazione
Immagine tratta da: Piazze d'Italia:
Carlo Aymonino, Progettare gli spazi aperti, Electa, Milano, 1988 (pag. 54)

Prospettiva della soluzione d'angolo, fronte sud-est
Immagine tratta da: Piazze d'Italia:
Carlo Aymonino, Progettare gli spazi aperti, Electa, Milano, 1988 (pag. 55)

Assonometria dell'intervento nella prima redazione
Immagine tratta da: Piazze d'Italia:
Carlo Aymonino, Progettare gli spazi aperti, Electa, Milano, 1988 (pag. 58)

Piante, prospetti e sezioni di studio per il campanile
Immagine tratta da: Piazze d'Italia:
Carlo Aymonino, Progettare gli spazi aperti, Electa, Milano, 1988 (pag. 58)

Planimetria della terza redazione
Immagine tratta da: Piazze d'Italia:
Carlo Aymonino, Progettare gli spazi aperti, Electa, Milano, 1988 (pag. 58)

Complesso scolastico, Pesaro (1966-1967)
prospettiva della soluzione d'angolo del liceo scientifico,
fronte sud-ovest

Complesso scolastico, Pesaro (1966-1967)
schizzo di studio prospettico della soluzione d'angolo del liceo scientifico,
fronte sud-ovest


Elaborati grafici

Concorso per i nuovi uffici della Camera dei Deputati, Roma (1966-1967)
schizzo di studio

Completamento del Bacino di S. Marco , Venezia (1985)
studi sulla statua di Venere

martedì 11 dicembre 2007

Progetto IMA, Ferrara 1982

La volontà dell'amministrazione è quella di organizzare un luogo qualificato, dal punto di vista architettonico, con l'inserimento di percorsi ed ingressi che permeano dalla struttura urbana confinate. Viene elaborata l'idea di una piazza raccolta con quattro accessi pedonali.

Il progetto prevede sia la realizzazione di unità architettoniche, adibite a uso residenziale e commerciale, con una loro precisa identità funzionale, che la ristrutturazione di una porzione di capannone industriale con destinazione ludica.

Il corpo edilizio che appare in modo più spiccato rispetto al resto del sistema è un edificio in linea di sei piani, simmetrico rispetto ad un'ipotetico asse centrale. Dal progetto si delinea la volontà di liberare il piano terreno rendendolo usufruibile alla collettività; questa sua caratteristica di permeabilità è compatibile con quella dell'edilizia esistente. E' intuibile come, lo spazio interno dell'isolato, diventa di uso collettivo in quanto il fronte del fabbricato ha vani passanti l'edificio, ottenuti mediante lo scavo del piano principale della facciata facendo risaltare la scala in forma di colonna, rientrante rispetto il profilo del corpo di fabbrica.
Il rivestimento dell'edificio viene pensato con pannellature a specchi che permettono ancor di più un proprio ruolo di mediazione con il contesto, riproponendo le immagini dell'ambiente circostante. La finitura esterna è in pietra.

Progetto IMA, Ferrara (1982)
prospetto