11 dicembre 2007

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"Un'architettura nuova è necessaria sola là dove altri strumenti - quali il restauro scientifico, il ripristino filologico o il recupero edilizio - non hanno senso operativo e tanto meno solutivo. Il modo che ho seguito è stato sempre quello di far del nuovo intervento occasione di restauro e di recupero delle parti storiche preesistenti, in modo che il progetto nel suo insieme fosse effettivamente completamento del luogo urbano."
C.A.

giovedì 3 gennaio 2008

Il Colosso, Roma 1982-1984

L’idea di un progetto sul luogo del Colosso è nata da un incontro con il sovrintendente archeologico Adriano La Regina assieme alla collaborazione di Aldo Aymonino, Sandro Giulianelli e Maria Luisa Tugnoli.

Carlo Aymonino è incaricato di pensare ad una nuova costruzione sull’area recuperata delle fondamenta del Colosso, un quadrato di 15 x 15 m; la struttura sarebbe diventata elemento di raccordo visivo e di completamento volumetrico tra il Colosseo, il Tempio di Venere e Roma, lo stesso ruolo che nell’antichità svolgeva il Colosso. Le uniche testimonianze dell’antica statua sono immagini impresse su monete e descrizioni letterarie. La distruzione del Colosso viene attribuita da Maestro Gregorio a papa Gregorio Magno in quanto rappresentazione del Sole o di Roma: “girava continuamente e con moto uguale al Sole e tenendo gli occhi sempre rivolti verso l’astro.”

La prima idea di progetto è quella di un monolite di marmo a base quadrata di 15 x 15 m e alto 36 m, spaccato in un angolo a 45 gradi da uno stretto passaggio contenente all’interno una scala scavata nel materiale marmoreo e conducente ad un belvedere superiore dal quale è possibile ammirare i Fori, la vicinanza del Colosseo, i ruderi del colle Oppio. Il percorso va rastremandosi verso l’alto per alleggerire il monolite.

Passaggio successivo è lo svuotamento del monolite, mantenendo comunque sui lati sud e ovest due pareti in blocchi di marmo di due metri di spessore, con una piccola porta sul lato ovest al piano terreno ed una finestra di affaccio al culmine della parete sud.

Nello spazio interno si collocano i percorsi verticali, l’ascensore e la scala a chiocciola. La terrazza panoramica in alto si affaccia sui lati nord e sud. La memoria dell’immagine del Colosso viene rappresentata a bassorilievo, formata dai massi della parete sud, la faccia appare a tutto tondo nel belvedere, il braccio destro lo si legge nel fianco dando l’idea di una prigione.

Il Colosso, Roma (1982-84)
Schizzi di studio volumetrico

1 commento:

v.chirico@libero.it ha detto...

uno dei primi progetti che mi affascinò da studente di architettura... peccato che per il conservatorismo dilagante in italia tale opera non verrà mai realizzata.